Italiano: Macchina standard, installata su una base in legno con due maniglie laterali. Il telaio è in ghisa verniciato di nero. La tastiera italiana AZERTY presenta 42 tasti rotondi a sfondo bianco, disposti su quattro file e una barra spaziatrice in legno vernicato di nero; al di sopra della tastiera si trovano gli otto tasti del tabulatore. Al margine superiore destro della tastiera è posizionato il selettore di colore del nastro. Oltre la tastiera si trova la cesta delle leve, sistemata in posizione frontale rispetto al carrello portarullo. In corrispodenza della cesta delle leve, sui due lati sono sistemate orizzontalmente le bobine di nastro. La macchina è accessoriata con un coperchio in metallo a base rettangolare, lato anteriore inclinato e maniglia in legno sulla sommità.
- Modalità d'uso
L'abbassamento di un tasto aziona il cinematico e il martelletto portacaratteri scatta, colpendo il punto di battitura da posizione frontale. Il tasto delle maiuscole comanda il sollevamento del carrello portarullo. L'inchiostrazione avviene mediante nastro inchiostrato inserito in un sollevanastro. Attraverso un sistema di scappamento, il carrello portacarta compie uno spostamento ad ogni battuta di tasto, permettendo la composizione di una riga. La scrittura è pienamente visibile
- Notizie storico-critiche
La Olivetti M1 è la prima macchina per scrivere prodotta industrialmente in Italia. Brevettata nel 1908, fu presentata nel 1911 all'Esposizione Universale di Torino dove suscitò un vivo interesse, tanto che, nonostante l'ingresso tardivo sul mercato, l'Olivetti riuscì ad imporsi nel corso del 1900 come uno dei più importanti produttori mondiali di macchine per scrivere Uno dei motivi del successo di questa macchina consiste nella novità del cinematico ideato da Camillo Olivetti: facendo lavorare le forze agenti sui singoli organi del cinematico nel piano di movimento degli organi stessi, risolse il problema delle sollecitazioni trasversali, evitando le distorsioni delle leve, riducendo l'usura dei perni e garantendo l'uguaglianza delle condizioni di movimento dei cinematici laterali e centrali. In questo modo potè garantire una maggiore efficienza e velocità di movimento.